> Articolo tratto da BIMAG il 8-2-2018 <

331.541 euro ottenuti, un valore equivalente al 332% in più rispetto alla richiesta iniziale, con oltre 100 investitori coinvolti, in poco meno di due mesi e a meno di 10 giorni dalla fine della campagna di raccolta fondi. Sono questi solo alcuni degli straordinari numeri che stanno caratterizzando uno dei migliori e più interessanti esperimenti mai provati dal crowdfunding italiano. Il destinatario di questi investimenti, infatti, è Socojars, la prima pmi industriale, specializzata nella produzione su larga scala di contenitori alimentari in plastica completamente riciclabile, che ha deciso di provare a raccogliere finanziamenti online nel Belpaese.

Un outsider, se così si può definire, che prova a farsi largo con successo in un mondo finora di esclusiva proprietà delle startup digitali, giovani e a forte impatto avveniristico. Un progetto, reso possibile grazie al supporto di Mamacrowd e Startup Angel, di cui abbiamo voluto scoprire meglio le caratteristiche insieme a Marco Petrini, fondatore e attuale Ceo della società piemontese, che ci ha raccontato il segreto di una delle pochissime startup italiane capaci di non bruciare, ma di generare liquidità nel primo anno di vita.

Petrini, come nasce questa idea imprenditoriale?
«Nel lontano 2006 mi trovavo in un supermercato e guardando le varie corsie mi sono accorto che nel mondo del beverage il vetro è praticamente scomparso, per svariati motivi a cui la plastica ha saputo porre rimedio, come una miglior trasportabilità, riciclabilità e gestibilità, un minore costo e una maggiore resistenza. Quando poi ho fatto due passi in più e sono arrivato nel settore alimentare mi sono accorto che lì il vetro la faceva ancora da padrone. Così ho iniziato a chiedermi: ma se tutti questi vantaggi vengono riconosciuti alla plastica dal mercato delle bevande, perché non lo stesso processo non viene attivato anche nel mercato della produzione di alimenti?».

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